Sport e Demografia – come sono collegati tra loro e perché sono pedine fondamentali nella pianificazione finanziaria?

Sport e finanza sono i due argomenti principi in questo nostro spazio ed oggi vogliamo rapportarli ad un tema di grande attualità: la demografia.

Per demografia si intende lo studio scientifico delle popolazioni umane, in particolare riguardo alla loro dimensione, struttura, distribuzione e cambiamenti nel corso del tempo analizzando vari aspetti, tra cui nascite, morti, migrazioni e altri fattori che influenzano la dinamica di una popolazione.

In particolar modo, ci concentreremo sul concetto di rischio demografico che si divide in due tipologie:

  • Rischio di premorienza, cioè la probabilità di morire in un’età precedente a quella che è la media nazionale
  • Rischio di longevità, cioè la probabilità di vivere più a lungo rispetto alla media nazionale

 

E qui lo sport entra come prima pedina.

L’Italia ha una spesa pro-capite dedicata allo sport di 74€, contro una media europea di 120€ e questo basso investimento (non solo a livello individuale, ma anche a livello infrastrutturale) porta ad un dato preoccupante: Il 94,5% degli adolescenti non pratica attività motoria come raccomanderebbe l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Nel corso dell’incontro dal titolo “Evoluzione demografica: il ruolo dello sport”, organizzato da PwC Italia, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, ha sottolineato come lo sport sia una “difesa immunitaria

sociale”. Fare attività fisica aiuta a migliorare la qualità di vita e soprattutto permette di sviluppare

sinergie positive tra benessere, individuale e collettivo, e produttività. Il settore sportivo può quindi avere

un ruolo fondamentale non solo per la salute degli individui ma anche per lo sviluppo economico italiano.

Economia che interviene come seconda pedina.

In relazione al tasso di natalità del nostro Paese che ha toccato un nuovo minimo storico, con 1,24 figli

per donna (quasi un punto al di sotto della soglia di estinzione), un’età media di 46,4 anni (aumentata di

circa 6 anni dal 2000 e in aumento di altri 4 anni entro il 2040), l’incidenza che tutto ciò ha con il PIL italiano è rilevante.

 

Come ben visibile dal grafico estratto da un report di Banca d’Italia, il dividendo demografico dopo un contributo particolarmente positivo negli anni Ottanta del secolo scorso (specchio del concentrato “baby

boom” italiano) sottrae crescita a partire dagli anni Novanta del Novecento.

In termini di Pianificazione Finanziaria come bisogna intervenire?

I punti fondamentali sono principalmente tre:

  • Pianificazione per la pensione: in una situazione di crisi demografica con un invecchiamento della popolazione, le persone potrebbero dover affrontare il rischio di una pensione insufficiente. Pertanto, è essenziale impostare obiettivi finanziari mirati alla sicurezza finanziaria nella pensione. Investire in modo oculato e iniziare a risparmiare per la pensione il prima possibile potrebbe diventare ancora più critico.

  • Assistenza sanitaria: L’invecchiamento della popolazione potrebbe portare a una maggiore necessità di cure mediche. Impostare obiettivi finanziari per coprire spese mediche impreviste o per investire in assicurazioni sanitarie a lungo termine potrebbe essere parte integrante della pianificazione finanziaria.

  • Crescita economica: La crisi demografica può influenzare la crescita economica di un paese. Gli investitori potrebbero voler considerare come tali dinamiche demografiche influenzeranno i mercati finanziari e impostare obiettivi di investimento in linea con queste previsioni.

In conclusione, come si diceva all’inizio, la dinamica demografica è una pedina importante all’interno della pianificazione finanziaria ed è per questo che avere al proprio fianco un professionista, con cui confrontarsi per tener in considerazione questi fattori, è un aspetto fondamentale per raggiungere i propri obiettivi finanziari.

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